{"id":98140,"date":"2024-02-05T10:00:05","date_gmt":"2024-02-05T09:00:05","guid":{"rendered":"https:\/\/www.justbob.ch\/?p=98140"},"modified":"2024-04-17T15:23:06","modified_gmt":"2024-04-17T13:23:06","slug":"malattie-curabili-cannabinoidi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.justbob.ch\/it\/malattie-curabili-cannabinoidi\/","title":{"rendered":"Malattie curabili con i cannabinoidi: Un\u2019Analisi Approfondita di tutte le potenzialit\u00e0 di questi composti"},"content":{"rendered":"
L\u2019uso dei cannabinoidi per trattare una vasta gamma di malattie \u00e8 stato al centro di molte discussioni scientifiche e mediche. Da un lato, c\u2019\u00e8 un crescente interesse nella capacit\u00e0 dei cannabinoidi di fornire sollievo e migliorare la qualit\u00e0 della vita per chi soffre di condizioni debilitanti. Dall\u2019altro, ci sono preoccupazioni legate agli effetti collaterali e alla sicurezza a lungo termine per quanto riguarda un\u2019erba come la\u00a0cannabis<\/a> (anche nella sua versione legale, largamente dibattuta in Svizzera).<\/p>\n In questo articolo, esploreremo il mondo delle malattie curabili con i cannabinoidi, la terapia consigliata per ognuna di queste, offrendo diverse tesi e punti di vista per un quadro completo.<\/p>\n Indoor | CBD – CBDA < 22%<\/p>\n<\/div> Indoor | CBD – CBDA < 19%<\/p>\n<\/div> Indoor | CBD \u2013 CBDA < 40%<\/p>\n<\/div> BACK2WORK -10%\n<\/p> Indoor | CBD – CBDA < 20%<\/p>\n<\/div> I cannabinoidi sono composti chimici che si trovano nella pianta di cannabis. Il pi\u00f9 noto tra questi \u00e8 il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC), responsabile degli effetti psicoattivi associati all\u2019uso di cannabis. Tuttavia, c\u2019\u00e8 un altro cannabinoide cruciale: il cannabidiolo (CBD)<\/a>, che \u00e8 privo di effetti psicoattivi ma \u00e8 stato ampiamente studiato per il suo potenziale terapeutico.<\/p>\n Bisogna comunque ricordare che la cannabis interagisce con il nostro Sistema endocannabinoide, aiutando i processi di regolazione omeostatica.<\/p>\n La cannabis sativa ha una lunga storia come rimedio naturale, apprezzato sin dai tempi antichi per le sue potenzialit\u00e0 terapeutiche straordinarie. Risale a circa 6.000 anni fa il suo utilizzo per le sue virt\u00f9 curative, ma nel corso del tempo, ha incontrato forti resistenze. Le preoccupazioni legate all\u2019abuso e alla dipendenza hanno portato a severe restrizioni sull\u2019uso della cannabis e sulla ricerca scientifica ad essa collegata. Negli anni Trenta del secolo scorso, molti Stati hanno dichiarato illegale la marijuana, ostacolando notevolmente gli studi legati ai suoi principi attivi.<\/p>\n Solo dopo gli anni Cinquanta, i ricercatori hanno iniziato a isolare i cannabinoidi (di cui fa parte il CBD e il THC) e i terpeni, iniziando con il cannabidiolo e, successivamente, il tetraidrocannabinolo, rivelando il loro potenziale benefico. La scoperta del sistema endocannabinoide e del meccanismo con cui i cannabinoidi interagiscono con il nostro organismo \u00e8 pi\u00f9 recente e ha ulteriormente ampliato la nostra comprensione delle propriet\u00e0 terapeutiche del CBD e degli altri fitocannabinoidi.<\/p>\n Tra le malattie curabili con cannabinoidi, la cannabis ha dimostrato di essere efficace nella gestione di neuropatie e malattie reumatiche, alleviando i dolori cronici nei pazienti affetti da fibromialgia, artrite e osteoartrosi. \u00c8 stata anche utilizzata con successo per mitigare gli effetti collaterali delle terapie anticancro e migliorare la qualit\u00e0 di vita dei pazienti affetti da AIDS. La qualit\u00e0 dei derivati della cannabis \u00e8 innegabile, soprattutto considerando la ridotta incidenza degli effetti collaterali riscontrati. Per questo motivo, ci auguriamo che la ricerca continui ad approfondire la conoscenza del cannabidiolo<\/a> (CBD), del tetraidrocannabinolo (THC) e di altri cannabinoidi e composti presenti nella cannabis.<\/p>\n Quello che \u00e8 emerso dalle varie ricerche scientifiche condotte sul caso negli ultimi anni rispetto all\u2019interazione tra cannabinoidi e organismo dagli studi in vitro, dagli studi clinici, e dalle ricerche su cavie, infatti, \u00e8 di altissimo valore scientifico e pu\u00f2 avere un forte impatto sulle terapie destinate a differenti disturbi di varie tipologie.<\/p>\n <\/p>\n L\u2019utilizzo della cannabis come\u00a0medicinale<\/strong>, o\u00a0cannabis terapeutica, \u00e8 stato introdotto anche in Svizzera negli ultimi anni. Infatti, dal 2010 anche la Svizzera ha iniziato a produrne alcuni tipi che prima importava dall\u2019estero. Questi farmici si acquistano in farmacia con una specifica prescrizione medica.<\/p>\n Parlando di cannabis terapeutica a carico del sistema sanitario nazionale in Svizzera si deve fare riferimento al Decreto ministeriale del 9 novembre 2015 e ai diversi regolamenti regionali che ne disciplinano l\u2019applicazione sul territorio svizzero. La distribuzione della cannabis per uso terapeutico \u00e8 autorizzata dall\u2019Organismo statale per la cannabis, attivo presso il Ministero della Salute<\/strong>. Inoltre da diversi anni alcune farmacie in Svizzera come prodotto galenico producono gi\u00e0 altre formulazioni con concentrazioni di THC fino a 19%. In generale le patologie per cui la cannabis \u00e8 una cura e viene rimborsata sono: sclerosi multipla, dolore oncologico e cronico, vomito e inappetenza da chemioterapici, cachessia, glaucoma, sindrome di tourette.<\/strong><\/p>\n Una opzione disponibile \u00e8 utilizzare la legge consente ai medici di prescrivere un farmaco in casi specifici. Questo farmaco pu\u00f2 essere impiegato solo se il medico ritiene, basandosi su dati documentabili, che il paziente non possa trarre beneficio da altri trattamenti medici. Tuttavia, l\u2019uso di questo farmaco deve essere supportato da ricerche scientifiche pubblicate su fonti internazionali autorevoli nel campo medico.<\/p>\n Nel caso in cui il medico scelga di prescrivere questo farmaco, deve indicare sulla ricetta le motivazioni particolari che giustificano la prescrizione straordinaria. Inoltre, il medico deve annotare un numero o un codice di riferimento, senza includere le informazioni personali del paziente, che consentir\u00e0 di risalire all\u2019identit\u00e0 del paziente trattato nel caso in cui l\u2019autorit\u00e0 sanitaria ne faccia richiesta.<\/p>\n La ricetta deve contenere anche la data di emissione (poich\u00e9 non \u00e8 ripetibile e scade dopo 30 giorni), la specifica titolazione della materia prima (ad esempio, \u201ccannabis flos 19% THC\u201d), il dosaggio prescritto (indicando il numero di dosi e la quantit\u00e0 in milligrammi, ad esempio, \u201c30 cartine da 50 mg ciascuna\u201d), e le istruzioni sulla posologia. \u00c8 importante notare che il costo di acquisto del farmaco sar\u00e0 a carico del paziente.<\/p>\n Diverse indagini hanno dimostrato che i fitocannabinoidi possono avere un impatto positivo sulla dermatite atopica in modi diversi. Non solo sembrano regolare la risposta infiammatoria, ma influiscono anche sull\u2019equilibrio dei microorganismi presenti sulla pelle, in particolare agendo sullo Staphylococcus aureus.<\/p>\n In virt\u00f9 delle sue propriet\u00e0 antinfiammatorie, il CBD (presente in maggior quantit\u00e0 nella\u00a0cannabis legale<\/a>) si \u00e8 dimostrato essere una cura estremamente utile ad uso topico, per trattare patologie cutanee di tipo infiammatorio, tra cui l\u2019acne, la psoriasi e vari tipi di dermatite.<\/p>\n Infatti, ricordiamo che anche per quanto riguarda la cosmesi il CBD \u00e8 un\u2019ottima cura per diversi tipi di pelle. Questo lo rende un valido alleato nell\u2019industria cosmetica per affrontare problemi come l\u2019acne e la seborrea, normalizzando la produzione di grassi cutanei e il bilancio lipidico. Ancora una volta, l\u2019efficacia sembra derivare dalla capacit\u00e0 del CBD di riequilibrare la composizione dei microorganismi che colonizzano la nostra pelle.<\/p>\n Il CBD pu\u00f2 essere incorporato nei prodotti cosmetici sia come estratto concentrato che come parte integrante dell\u2019olio di canapa. Nel secondo caso,\u00a0l\u2019olio di CBD<\/a>\u00a0fornisce anche una fonte di omega-3 e omega-6, acidi grassi polinsaturi noti per migliorare l\u2019idratazione della pelle e contribuire al suo benessere complessivo.<\/p>\n Grazie ai cannabinoidi \u00e8 possibile alleviare il dolore, in particolare quello neuropatico che coinvolge il\u00a0sistema nervoso centrale<\/strong>\u00a0o periferico, affrontare i disturbi alimentari, gestire alcune patologie psichiatriche piuttosto comuni e invalidanti, come ansia, depressione e disturbo post-traumatico da stress. Inoltre, grazie al Ministero della salute, queste sostanze sono state utilizzate come cura proficuamente nel trattamento di alcune patologie neurodegenerative e neurologiche, tra cui il morbo di Parkinson, il morbo di Alzheimer, la SLA.<\/p>\n Vediamo adesso nello specifico come utilizzare la marijuana come medicinale e cura e soprattutto in quali patologie \u00e8 importante e consigliato utilizzarli, per una corretta terapia del dolore.<\/p>\n Tra le malattie curabili con cannabinoidi troviamo condizioni pi\u00f9 o meno gravi, in base alle quali un medico pu\u00f2 decidere come curare un paziente e a quale scopo utilizzare la marijuana; alcune non sono vere e proprie malattie, mentre altre sono estremamente complesse, come la SM, o il cancro e in quest\u2019ultimo caso la cannabis terapeutica \u00e8 funzionale ad uno status di benessere per combattere contro il dolore di alcuni trattamenti in certi casi obbligatori, e si pu\u00f2 parlare di terapia del dolore.<\/p>\n Inoltre in base a indagini ed evidenze cliniche, \u00e8 dimostrato che la cannabis come medicinale \u00e8 particolarmente efficace su incontinenza della vescica, rigidit\u00e0 muscolare, spasticit\u00e0, dolore e neuropatico e qualit\u00e0 del sonno.<\/p>\n L\u2019uso della cannabis \u00e8 da tempo associato all\u2019aumento dell\u2019appetito e al desiderio di cibo, principalmente a causa dell\u2019azione del recettore CB1, coinvolto nella regolazione del metabolismo e della fame. Ci\u00f2 ha portato alla scoperta che la cannabis non agisce solo stimolando l\u2019appetito, ma pu\u00f2 anche essere utilizzata come antagonista del recettore CB1 per controllare la fame e il peso corporeo.<\/p>\n Molte indagini scientifiche si sono concentrate sulla cannabis come medicinale, come il Rimonabant (commercializzato come Acomplia), come agenti anoressizzanti. Studi hanno dimostrato che l\u2019assunzione di Rimonabant ha ridotto il desiderio di cibi dolci negli animali, contribuendo al dimagrimento significativo nei soggetti obesi. Inoltre, i pazienti che hanno smesso di assumere il farmaco e sono passati al placebo hanno ripreso a guadagnare peso, a differenza di coloro che hanno continuato il trattamento. Questa scoperta ha anche indicato che la cannabis come medicinale pu\u00f2 influenzare positivamente la dipendenza dal cibo e persino la dipendenza da tabacco, con un potenziale benefico per la salute cardiovascolare.<\/p>\n L\u2019anoressia \u00e8 un sintomo grave spesso associato a malattie come il cancro, l\u2019HIV e l\u2019AIDS. In molte patologie, \u00e8 necessario intervenire per prevenire la perdita di peso estrema che pu\u00f2 portare a complicazioni gravi o persino alla morte. Alcuni studi hanno indagato l\u2019uso di farmaci a base di marijuana, come il dronabinol, per stimolare l\u2019appetito e contrastare la sindrome da deperimento associata a queste malattie. La ricerca ha mostrato che l\u2019assunzione di farmaci a base di cannabis ha contribuito a ridurre la sindrome da deperimento, migliorando l\u2019assorbimento dei nutrienti e aumentando il peso corporeo nei pazienti affetti da HIV e AIDS.<\/p>\n Per quanto riguarda la nausea e il vomito causati dalla chemioterapia, i pazienti oncologici hanno spesso a che fare con questi fastidiosi effetti collaterali. Qui, i cannabinoidi, come il nabilone e il dronabinol sono stati utilizzati per le loro propriet\u00e0 antiemetiche, in questi casi si tratta di malattie per le quali la\u00a0cannabis terapeutica<\/strong>\u00a0pu\u00f2 essere un medicinale palliativo, e quindi si parla di terapia del dolore. Diverse revisioni scientifiche hanno dimostrato che l\u2019uso di marijuana pu\u00f2 migliorare la gestione della nausea e del vomito associati alla chemioterapia, offrendo un sollievo significativo rispetto ai trattamenti convenzionali.<\/p>\n Tuttavia, \u00e8 importante sottolineare che la ricerca continua a essere necessaria per comprendere appieno l\u2019efficacia e la sicurezza dell\u2019uso di farmaci a base di cannabis. Nonostante le prove positive, molti studi sono ancora in corso per definire i dosaggi ottimali e per comprendere appieno i meccanismi d\u2019azione dei cannabinoidi in queste situazioni cliniche. Resta importante mantenere una prospettiva critica e basare le decisioni di trattamento su dati scientifici affidabili e ben fondati.<\/p>\n Le malattie neurologiche rappresentano una delle aree pi\u00f9 promettenti per il trattamento con marijuana. Va per\u00f2 ricordato che la\u00a0cannabis terapeutica<\/strong>\u00a0non \u00e8 scevra da inefficacia e da effetti collaterali a livello sistemico come tutte le altre molecole. Inoltre, i soggetti con profilo psicologico fragile con storie ed atteggiamenti compulsivi costituiscono un alert nella prescrizione. Per questo \u00e8 necessaria cautela e uno scrupoloso monitoraggio.<\/p>\n Ecco alcune tesi e punti di vista relativi alle malattie neurologiche trattabili con i cannabinoidi:<\/p>\n La sclerosi multipla \u00e8 una condizione che porta a una difficolt\u00e0 nel controllo dei movimenti, spesso causata da lesioni ai motoneuroni. Questo si traduce in movimenti muscolari disordinati e talvolta incontrollabili per chi ne \u00e8 affetto.<\/p>\n Le evidenze scientifiche su questo tema sono state raccolte da ricercatori come Whiting nel 2015 e da Koppel nel 2014, e hanno portato a conclusioni simili: i farmaci a base di THC e il THC stesso hanno dimostrato di avere propriet\u00e0 antispastiche capaci di ridurre i movimenti incontrollati nei pazienti affetti da sclerosi multipla.<\/p>\n In particolare, nelle revisioni di Whiting, sono stati analizzati tre studi condotti su pazienti affetti da sclerosi multipla, e i risultati hanno mostrato un miglioramento significativo nelle persone trattate con i principi attivi della cannabis, come il THC, o il CBD, rispetto a coloro che avevano ricevuto il placebo.<\/p>\n Koppel, inoltre, ha concluso che l\u2019assunzione di THC per via orale sembra essere un rimedio efficace a lungo termine per la spasticit\u00e0 nella sclerosi multipla, anche se potrebbe non risultare altrettanto efficace a breve termine. Questo suggerisce che la cannabis potrebbe avere un ruolo significativo nel miglioramento della qualit\u00e0 della vita dei pazienti affetti da questa condizione neurologica, anche se \u00e8 importante considerare ulteriori indagini per comprendere meglio il suo utilizzo e gli effetti a lungo termine.<\/p>\n La causa \u00e8 riconducibile alla riduzione di dopamina dovuta ad un minor numero di cellule nel sistema nervoso centrale. Purtroppo si tratta di una patologia neurodegenerativa, la cui progressione non pu\u00f2 essere arrestata, e l\u2019unico modo per intervenire sta nell\u2019arginare la sintomatologia.<\/strong><\/p>\n Sebbene possa sembrare una patologia poco comune, sono moltissime le diagnosi di Parkinson nel mondo \u2013 si parla di circa 5 milioni di persone \u2013 mentre per quanto riguarda la Svizzera siamo intorno ai 250 mila casi.<\/p>\n Ad oggi si utilizzano farmaci a base di levodopa che, a lungo andare, provocano la comparsa di movimenti involontari. Per cui, considerando l\u2019azione dei cannabinoidi sul sistema endocannabinoide e sul sistema neurologico, si sono resi utili delle indagini sull\u2019efficacia della marijuana\u00a0sul morbo di Parkinson<\/strong>.<\/p>\n Dai diversi studi esistenti non si sono ottenuti dati significativi, visto il numero esiguo dei pazienti analizzati. Tuttavia, alcuni studi fanno ben sperare, come la ricerca condotta nel 2004 da Carrol sul come la cannabis sia un valido trattamento per ridurre\u00a0la discinesia\u00a0<\/strong>provocata da levodopa e l\u2019indagine condotta da Sieradzan nel 2001. Entrambe, infatti, hanno concluso che i trattamenti a base di cannabis (nabilone)\u00a0riducono<\/strong>\u00a0gli effetti collaterali del levodopa, in particolare\u00a0la discinesia<\/strong>.<\/p>\n Uno studio limitato a 22 pazienti condotto nel 2014, si \u00e8 soffermato sull\u2019efficacia della marijuana assunta per inalazione, ossia della cannabis per uso medico. Il risultato \u00e8 stato una significativa riduzione dei sintomi.<\/p>\n 4\u00a0L\u2019Alzheimer<\/strong>\u00a0\u00e8 una malattia che causa demenza e un progressivo declino cognitivo. Inizialmente, colpisce la memoria e il linguaggio, ma con il tempo coinvolge anche funzioni pratiche come la capacit\u00e0 di spostarsi e percepire l\u2019ambiente circostante, limitando di molto la salute del paziente affetto. La sua evoluzione spinge molti pazienti a manifestare comportamenti aggressivi, agitazione, perdita di appetito e difficolt\u00e0 di controllo. Questa malattia, di natura neurodegenerativa, \u00e8 il risultato di infiammazioni a livello neurologico che provocano disfunzioni nel cervello. Per capire come i cannabinoidi possano influire sull\u2019Alzheimer, e se \u00e8 opportuno aiutare i pazienti con cannabis terapeutica, \u00e8 fondamentale considerare la struttura del sistema endocannabinoide e la presenza dei recettori della marijuana nel sistema nervoso centrale.<\/p>\n Tra gli studi pi\u00f9 intriganti su questo argomento, spiccano le indagini di Mar\u00eda L. de Ceballos, una scienziata dell\u2019Istituto spagnolo Cajal del CSIC, che ha dedicato quasi vent\u2019anni alla comprensione di queste patologie. Gi\u00e0 nel 2005, una delle sue ricerche ha evidenziato che il cannabidiolo (CBD) svolge una funzione neuroprotettiva e inibisce l\u2019attivazione delle cellule microgliali, contribuendo cos\u00ec a preservare l\u2019integrit\u00e0 dei neuroni. La capacit\u00e0 della marijuana di proteggere i neuroni \u00e8 stata ulteriormente confermata da studi successivi condotti sia in vivo che in vitro.<\/p>\n Studi pi\u00f9 recenti si sono invece concentrate sul potenziale terapeutico del tetraidrocannabinolo (THC) nella gestione dei sintomi dell\u2019Alzheimer, piuttosto che sulla sua funzione neuroprotettiva. Queste indagini si sono focalizzate su come il THC possa ridurre i sintomi e prevenire i disagi associati alla malattia di Alzheimer.<\/p>\n Questi risultati aprono la strada a ulteriori indagini sulla possibilit\u00e0 di utilizzare la cannabis terapeutica per affrontare l\u2019Alzheimer, anche se \u00e8 importante sottolineare che la ricerca \u00e8 ancora in corso per comprendere appieno come e in quale misura la marijuana possa essere impiegata in questo contesto clinico complesso.<\/p>\n Bisogna comunque ricordare che la cannabis terapeutica \u00e8 differente per utilizzo rispetto alla cannabis ad uso ricreativo e va usata con le giuste modalit\u00e0 e precauzioni e per le giuste patologie.<\/p>\n Il dolore cronico \u00e8 un problema diffuso che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Ecco alcune tesi e punti di vista relativi alla cannabis terapeutica nel trattamento del dolore cronico:<\/p>\n <\/p>\n Anche i disturbi dell\u2019umore e dell\u2019ansia sono stati oggetto di interesse per quanto riguarda il trattamento con cannabinoidi come sostituitivi di altri medicinali. Ecco alcune tesi e punti di vista relativi a questo aspetto:<\/p>\n L\u2019idea di esaminare l\u2019efficacia della cannabis nel trattamento della depressione si basa sull\u2019ipotesi che i cannabinoidi possano influenzare significativamente l\u2019umore.<\/p>\n Nonostante la revisione di Whiting, che abbiamo precedentemente menzionato, non abbia rivelato studi specifici sulla cannabis terapeutica nel trattamento della depressione, ci sono comunque diverse ricerche condotte su altre patologie in cui la depressione pu\u00f2 essere un sintomo concomitante. Questi studi si sono concentrati su condizioni come il disturbo da stress post-traumatico, il dolore cronico e altri.<\/p>\n Complessivamente, sono stati individuati cinque studi che hanno esaminato il ruolo della cannabis in malattie caratterizzate da sintomi depressivi, inclusi il dolore cronico e la sclerosi multipla. Durante queste ricerche, sono state somministrate diverse sostanze, tra cui il nabilone, la diidrocodeina e il dronabinol.<\/p>\n Tuttavia, al momento attuale, non esistono evidenze scientifiche concrete che supportino l\u2019uso della cannabis come terapia efficace per la depressione. Ci\u00f2 che abbiamo sono principalmente testimonianze personali di pazienti, ma queste non possono essere considerate prove statisticamente significative. La questione dell\u2019uso dei cannabinoidi nella gestione della depressione richiede ulteriori ricerche e approfondimenti per comprendere appieno i loro effetti, le possibili controindicazioni e le migliori modalit\u00e0 di somministrazione in questo specifico contesto clinico.<\/p>\n L\u2019uso dei cannabinoidi nel trattamento del cancro e dei sintomi associati alla chemioterapia \u00e8 un argomento di interesse in continua crescita, poich\u00e9 per quanto per il cancro esistano molti medicinali e farmaci che aiutano il paziente in un percorso a volte di guarigione, altre volte non sono abbastanza. In tutti questi\u00a0casi<\/strong>\u00a0la cannabis rappresenta un\u2019opportunit\u00e0 in pi\u00f9 al punto che oncologi e palliativisti sono tenuti a conoscere ed eventualmente a mettere a disposizione del paziente. Ecco alcune tesi e punti di vista relativi a questo aspetto:<\/p>\n La gestione del dolore \u00e8 una sfida significativa per milioni di persone in tutto il mondo. Il dolore cronico, in particolare, pu\u00f2 compromettere notevolmente la qualit\u00e0 della vita e limitare le attivit\u00e0 quotidiane. In questo contesto, la cannabis ha attirato sempre pi\u00f9 l\u2019attenzione come possibile strumento per la terapia del dolore. Esploriamo il potenziale curativo della cannabis e come sta influenzando il modo in cui affrontiamo il dolore.<\/p>\n\n
I cannabinoidi tra scoperte scientifiche e forti restrizioni statali<\/strong><\/h3>\n
Patologie rimborsate SSR in Svizzera<\/h3>\n
<\/span>Cannabis a pagamento in Svizzera<\/h3>\n
<\/span>Altri utilizzi efficaci: CBD in cosmesi<\/h3>\n
<\/span>Malattie curabili con cannabinoidi: per quali malattie la cannabis \u00e8 indicata a scopo terapeutico?<\/h3>\n
<\/span>Obesit\u00e0 e cannabis terapeutica<\/h3>\n
<\/span>Anoressia<\/h3>\n
<\/span>Nausea e vomito<\/h3>\n
<\/span>Malattie Neurologiche<\/strong><\/h3>\n
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<\/span>Dolore Cronico<\/strong><\/h3>\n
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<\/span>Disturbi dell\u2019Umore e dell\u2019Ansia: qual \u00e8 lo scopo del CBD?<\/strong><\/h3>\n
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Cancro e Chemioterapia<\/strong><\/h3>\n
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<\/span>Terapia del Dolore: Il Potenziale Curativo della Cannabis<\/strong><\/h3>\n