THC: dove si trova nella pianta di cannabis e quali sono i suoi effetti?
Modificato il: 22/04/2024
DOVE SI TROVA IL THC NELLA CANNABIS, QUALI SONO I SUOI EFFETTI E QUAL È LA DIFFERENZA TRA THC E CBD.
Il THC (tetraidrocannabinolo) è uno dei cannabinoidi principali della marijuana, conosciuto per la sensazione di “sballo” che provoca la sua assunzione. In realtà la pianta di cannabis contiene più di 400 principi attivi: oltre il THC troviamo il CBD, il CBN e molti altri ancora.
Ma il THC dove si trova nella pianta di cannabis? E gli altri cannabinoidi?
Oggi vogliamo rispondere a questa domanda concentrandoci, successivamente, sugli effetti del THC e la differenza tra questo composto e il CBD. Iniziamo subito!
Cos’è il THC e dove si trova nella cannabis?
Il tetraidrocannabinolo, conosciuto anche come THC, è il composto psicoattivo della cannabis; detto in parole semplici, ciò significa che la sua assunzione è capace di alterare la nostra psiche, le sensazioni che proviamo e il nostro comportamento.
La sua formula molecolare (C₂₁H₃₀O₂) è estremamente simile a quella di un altro famoso cannabinoide, il CBD (cannabidiolo). Tuttavia, il CBD svolge una funzione antagonista verso il THC, e non ha alcun effetto psicoattivo.
Tutti i cannabinoidi della marijuana si trovano in ogni singola parte dell’epidermide vegetale, ovvero il tessuto che ricopre le parti aeree delle piante: fusto, rami, foglie e fiori.
Nello specifico, sono delle ghiandole chiamate tricomi a produrre una peculiare resina ricca di cannabinoidi, molecole aromatiche (terpeni) e flavonoidi.
I tricomi crescono, per l’appunto, sull’epidermide della cannabis concentrandosi in particolare sui fiori delle piante femminili: non a caso, i boccoli di marijuana (post essiccazione) sono le parti più consumate della pianta.
Il THC è presente in elevate quantità nei fiori della cannabis illegale in Svizzera, mentre è presente in minime dosi (inferiori allo 1%) nella marijuana legale. Al contrario, quest’ultima contiene alti livelli di CBD, il cannabinoide benefico e dagli effetti non psicotropi.
Come ti abbiamo anticipato, THC e CBD sono due composti della cannabis dalla formula molecolare molto simile ma dagli effetti estremamente diversi. Entrambi si legano ai recettori cannabinoidi del nostro organismo ma il primo altera la nostra psiche, l’altro no.
Più precisamente, il THC imita la struttura dell’andamide (endocannabinoide prodotto naturalmente nel nostro cervello) attaccandosi letteralmente ai neuroni e alterando i meccanismi di comunicazione neuronali. Non a caso, la sua assunzione determina i seguenti effetti:
alterazione della memoria (in positivo e, talvolta, in negativo)
piacere ed euforia
difficoltà di movimento e di coordinazione
aumento del flusso di pensiero, effetto che spesso provoca una forte ansia
alterazione della percezione sensoriale e spazio-temporale
Inoltre questo particolare cannabinoide provoca l’iper-produzione di dopamina, l’ormone del piacere: se il processo viene reiterato, si arriva all’assuefazione e alla possibile dipendenza dei relativi effetti.
Il CBD, invece, si lega ai recettori cannabinoidi CB1 e CB2 in maniera molto diversa rispetto al THC, provocando i seguenti effetti benefici e non psicotropi:
antiossidante
rilassante
antinfiammatorio
immunomodulatore e immunosoppressivo (ideale per controllare le patologie auto-immuni)
antiemetico (antinausea e antivomito)
antidolorifico
ipotensivo
antispastico
ipotensivo
antipsicotico
Non è tutto: l’assuzione di CBD ha anche effetti antiepilettici, favoriti da diversi meccanismi tra cui gli effetti agonisti e antagonisti sui canali ionici.
Se l’assunzione ripetuta e frequente del THC provoca dipendenza, l’assunzione del CBD non comporta effetti collaterali (sebbene sia sconsigliata in gravidanza e nelle persone che soffrono di ipotensione).
Ma sapevi che i cannabinoidi sono presenti anche in altre piante oltre la Canapa Sativa L.?
Piante diverse dalla cannabis che contengono fitocannabinoidi (ma non THC e CBD!).
Le scoperte del mondo medico-scientifico ci sorprendono sempre più, specialmente da quando le ricerche hanno iniziato a interessarsi all’interazione dei cannabinoidi con il nostro cervello.
Gli studiosi hanno così scoperto sia che i principi attivi della marijuana non sono soltanto il THC e il CBD (ma ne esistono oltre 400), sia che la cannabis light e l’erba ad alto contenuto di THC non sono le uniche piante a contenere cannabinoidi terapeutici.
Esistono infatti numerose altre piante che contengono sostanze capaci di interagire con il nostro sistema endocannabinoidi! Ecco, di seguito, le più conosciute:
Cacao, che contiene teobromina, feniletilammina, triptofano e anandamide. Quest’ultimo è considerato come il corrispettivo del THC prodotto naturalmente dal nostro organismo.
Echinacea, immunostimolante che interagisce con il nostro sistema endocannabinoide mediante cannabimimetici, che imitano le proprietà dei cannabinoidi.
Pepe nero, che contiene sia il terpene beta-cariofillene (presente in numerose varietà di cannabis come la OG Kush e la Girl Scout Cookies) sia un alcaloide capace di interagire con il recettore CB2, con effetti antinfiammatori.
Elicriso, utilizzato come stabilizzante dell’umore grazie alle elevate quantità di cannabigerolo (CBG) in esso contenute. Forse ancora non lo sai, ma il CBG è un fitocannabinoide presente nella cannabis!
Sapere che esistano altre piante che interagiscono in maniera positiva con il nostro cervello è, a parer nostro, una scoperta eccezionale.
Ora sai dove si trova il THC nella cannabis, quali sono le differenze tra CBD e THC e quali vegetali contengono cannabinoidi oltre la pianta di canapa.
Come hai potuto leggere, l’erba CBD, chiamata anche cannabis legale, contiene bassissime quantità di THC e alte percentuali di CBD, principio attivo benefico e non psicotropo.