Marlboro & Cannabis: questa la storia (che fatto discutere) delle sigarette “truccate”

Marlboro & Cannabis: la storia

Modificato il: 22/04/2024

HAI MAI SENTITO PARLARE DELLE SIGARETTE MARLBORO ALLA MARIJUANA? ECCO CHE COS’È SUCCESSO REALMENTE.

Nel 2014 dilagò online la notizia del matrimonio tra Marlboro e cannabis, in virtù del lancio sul mercato di un prodotto innovativo: le sigarette alla marijuana (e non parliamo di erba legale).

Tale notizia fece rapidamente il giro del web e tanti fumatori e appassionati di cannabis videro palesarsi una nuova e succulenta opportunità.

Peccato che fosse una bufala!

Esatto, le sigarette Marlboro alla cannabis, che si diceva sarebbero state presentate ufficialmente durante il Superbowl 2015, non sono mai esistite.

Ma com’è possibile che una fake news di tali dimensioni abbia circolato indisturbata così facilmente? Ti spieghiamo subito l’arcano.

a maxi bufala delle sigarette Marlboro alla cannabis

Cosa c’è di vero dietro la maxi bufala delle sigarette Marlboro alla cannabis.

Partiamo dal principio: le grandi lobby del tabacco (tra cui appunto Philip Morris) hanno subito nell’arco degli anni un drastico calo delle vendite. Per farti comprendere meglio l’entità di tali numeri, ti riportiamo qui sotto le cifre di cui parliamo:

  • Philip Morris 2012: 927 miliardi di unità vendute
  • Philip Morris 2015: 798 miliardi di unità vendute

In appena 5 anni la curva è calata del 14%, una quantità astronomica quando si tratta di grandi numeri. Per tale motivo durante questi anni le grandi industrie del tabacco hanno parallelamente iniziato ad affacciarsi al mercato della cannabis medica, investendo su quel nuovo mercato.

Altria Group, la società madre di cui fa parte anche Philip Morris, decise di investire 1,8 miliardi di dollari nella Cronos, azienda produttrice di marijuana medica con sede a Toronto, acquisendone il 45%. Diversamente dagli USA, in cui la cannabis è tuttora illegale a livello federale (eccetto per alcuni stati, tra cui il Colorado), in Canada la canapa era già legalizzata a livello nazionale.

Bada bene, siamo arrivati al punto in cui la nostra colossale fake news ha preso piede!

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Marlboro alla marijuana: come ha fatto questa mastodontica fake news a fare il giro del mondo indisturbata?

Siamo arrivati al punto in cui la società Aldria acquisisce il 45% delle azioni della Cronos, azienda di ricerca e sviluppo di canapa medicale. Il 14 Gennaio 2014 tale notizia fu presa al balzo dal sito Abril Uno, noto per i contenuti ironici, che pubblicò un articolo (volutamente fasullo) in cui parlava dell’annuncio da parte della Philip Morris del lancio sul mercato del prodotto Marlboro M, in cui la “m” sta per marijuana.

La portata della bufala, unita alla realtà dei fatti in merito all’investimento di Aldria nel mondo della canapa, hanno reso la comunicazione plausibile per il pubblico e il passaparola ha fatto il resto. In poche ore lo scherzo è diventato verità e tanti altri articoli si trovano ancora oggi in circolazione come se la notizia delle sigarette Marlboro alla cannabis fosse reale.

Questo dimostra quanto grande possa essere il potere della parola e quanto influiscano i mass media sulla concezione della gente su un qualsiasi argomento. Proprio per questo motivo noi di Justbob portiamo avanti una campagna di sensibilizzazione sulla cannabis light con la speranza che in Svizzeraa la concezione su tale prodotto, privo di effetto drogante, cambi in senso positivo.

la demonizzazione dell’erba legale

Ecco perché la demonizzazione dell’erba legale ci ricorda tanto la fake news delle Marlboro alla cannabis.

Come probabilmente saprai, in Svizzera si combatte una battaglia ai piani alti per ottenere una legislazione chiara sulla marijuana legale. La legge svizzera infatti non ha tuttora una regolamentazione su questo prodotto di recente fattura, che si muove a livello commerciale sul filo del rasoio per via di un vuoto normativo.

Il problema di base verte in particolare sui pre-concetti che molte persone hanno sull’erba legale e la colpa di questo è imputabile solo alla disinformazione. La cannabis light infatti ha un contenuto di THC inferiore all’ 1%, un valore irrisorio che non apporta alcuna efficacia drogante alla materia vegetale in questione.

Inoltre le infiorescenze di canapa legale sono ricche di CBD, il cannabinoide della cannabis non psicoattivo che, oltre ad apportare numerosi benefici al nostro organismo, mitiga l’effetto del THC, annullandone totalmente gli effetti.

Perciò la demonizzazione dell’erba light come prodotto drogante non sussiste minimamente e la guerra che le aziende produttrici e i CBD shop come Just Bob combattono, brandisce l’arma dell’informazione.

Leggi anche: 5 dritte – salva vita – per riconoscere la marijuana femmina.

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Ps: ti ricordiamo che i prodotti a base di canapa light in vendita sul nostro sito sono destinati ad uso tecnico e non ricreativo.