Modificato il: 29/10/2024
Tutto quello che c’è da sapere sulla fase di fioritura della pianta di cannabis
Se hai deciso di aprire questo articolo significa che anche tu vorresti capire cosa succede nella fase di fioritura della cannabis, dico bene?
Questo è sicuramente il momento in cui il raccolto darà i suoi frutti, ragion per cui un coltivatore esperto e autorizzato dovrà prestare attenzione ad alcuni fattori.
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Quali?
Per rispondere alla domanda, in questo articolo approfondiremo una delle quattro fasi di crescita della pianta a puro scopo informativo.
Iniziamo!
Quando inizia la fase di fioritura della cannabis?
Che si tratti di marijuana o di canapa light, la fase di fioritura è quella in cui si sviluppano le cime resinose e appiccicose, e il momento in cui il duro lavoro dei canapicoltori inizia a dare i suoi frutti.
Ad eccezione dei semi autofiorenti, la fase di fioritura inizia quando la pianta raggiunge un ciclo di luce di dodici ore, il che significa che ha bisogno di almeno dodici ore consecutive di buio al giorno.
I fiori entreranno naturalmente nella fase di fioritura quando vengono coltivati all’aperto. Questo avviene di solito quando l’estate si trasforma in autunno e la pianta riceve meno luce al giorno.
I coltivatori indoor, invece, devono innescare questa fase riducendo la luce da sedici a dodici ore al giorno.
La maggior parte delle varietà fiorisce in otto o nove settimane, anche se alcune sativa potrebbero richiedere un po’ più di tempo.
Ma vediamo di approfondire fase per fase.
Fase uno: fioritura precoce
Non c’è un cambiamento brusco che evidenzi i primi segni della fase di fioritura. Al contrario, le piante continueranno ad allungarsi prima di iniziare a fiorire.
In questa fase è fondamentale che le piccole piante abbiano spazio e cibo a sufficienza.
Settimane 1-3 : transizione
In queste tre settimane si può notare un improvviso aumento della crescita della cannabis. La pianta deve essere abbastanza grande e forte da sostenere le cime che cresceranno nelle prossime settimane: tieni presente che possono raddoppiare o addirittura triplicare le loro dimensioni.
Durante la fase di transizione, le piante sono ancora molto resistenti, per cui è facile rimediare se qualcosa dovesse andare storto.
L‘energia che di solito viene impiegata per la produzione di semi viene reindirizzata per aumentare le dimensioni e la quantità di cime, a causa dell’assenza di polline da parte delle piante di cannabis maschio in fioritura.
Nelle femmine, invece, inizieranno a spuntare un sacco di pistilli bianchi, che di solito accompagnano grappoli di foglie singole in cima a quelle che poi saranno le cole principali.
In questa fase è essenziale nutrire correttamente le piante: se si introducono i minerali sbagliati, c’è il rischio che si blocchi la crescita, il che significa che le gemme sarebbero meno numerose e più piccole.
Se un coltivatore sa di avere ancora spazio sotto le luci, può decidere di piegare delicatamente gli steli e allontanarli dal centro. Questa tecnica è nota come formazione a basso stress (LST) e aiuta a mantenere la chioma piatta, oltre a garantire la massima esposizione alla luce.
Utilizzando l’LST all’inizio della fase di fioritura della cannabis, è possibile aumentare efficacemente la resa fino al 40%.
Settimane 3-4 : si formano le gemme
Durante questo periodo, la crescita inizierà a rallentare. La pianta dovrebbe essere circa il 50% più grande rispetto a tre settimane prima.
A questo punto, le cime vere e proprie iniziano a formarsi e i pistilli bianchi sembreranno spuntare da queste ultime.
Durante la terza e la quarta settimana, la pianta dovrebbe essere ancora verde e rigogliosa. Se si dovesse notare un cambiamento di colore nelle foglie, potrebbe trattarsi di due cose:
- la decolorazione e la rapida perdita di foglie potrebbero indicare una carenza di nutrienti. Si tratta di un problema facilmente curabile, se preso in tempo;
- se invece le punte delle foglie diventano gialle/marroni o sembrano bruciate, abbiamo a che fare con una bruciatura da nutazione. Per trattare questo problema, è necessario risciacquare le sostanze nutritive in eccesso con acqua a pH bilanciato. Se non trattate, le piante non saranno più in grado di produrre autonomamente le sostanze nutritive.
Tuttavia, può capitare che le foglie inferiori ingialliscano o cadano: si tratta di un fenomeno normale, dovuto alla mancanza di sole nella parte inferiore della pianta.
Leggi anche: Cos’è la marijuana ibrida e come si può riconoscere questa varietà
Fase due: metà fioritura
Settimane 4-6 : le cime si gonfiano
Successivamente, nelle fasi di fioritura della marijuana, ci si può aspettare l’ingrossamento delle cime, le quali avranno ancora un mucchio di pistilli bianchi che spunteranno in tutte le direzioni.
In questa fase, il coltivatore deve concentrarsi specialmente sul mantenimento delle cime pesanti in posizione verticale.
Se però le piante dovessero crescere troppo vicine alle luci, l’ultima spiaggia è il super-raccolto: significa forzare gli steli delle piante a formare un angolo di 90 gradi. L’abbiamo volutamente chiamato ‘ultima spiaggia’ perché questa tecnica rischia di stressare eccessivamente la pianta.
I coltivatori più esperti iniziano a considerare la defogliazione strategica per le piante molto frondose. È un’ottima tattica per esporre le gemme alla luce, ma è molto importante mantenere un numero sufficiente di foglie per portare la pianta fino al raccolto.
Settimane 6-8: maturazione delle gemme
La cannabis in fioritura è entrata nella fase successiva: le cime inizieranno a maturare e i pistilli si scuriranno.
A questo punto, non si noterà più alcuna crescita vegetativa, perché la pianta dedicherà tutte le sue energie alla crescita di cime potenti nelle sue ultime fasi di vita.
Qui, il coltivatore esperto deve fare molta più attenzione.
Perché?
Semplice: la pianta sta diventando molto più esigente per quanto riguarda le sostanze nutritive e molto più sensibile ai problemi causati da esse. L’azoto, ad esempio, non viene utilizzato così tanto dalla pianta e, se si accumula nelle foglie, potrebbe portare all’autoimpollinazione, con conseguenti danni al raccolto.
In più, si potrebbe notare un fenomeno chiamato ‘foxtailing‘: si tratta di una fase in cui le cime si formano sul fondo o sui lati di quelle esistenti: ad ogni modo, il foxtailing non è sempre sinonimo di cattive notizie, perché può trattarsi anche di una questione genetica.
Fioritura tardiva
Bene, questa è l’ultima fase della fioritura della cannabis.
Settimana 8+: risciacquo e raccolto
Ci sono alcuni segnali da tenere d’occhio quando ci si avvicina al momento del raccolto. La varietà che si sta coltivando determinerà la settimana specifica in cui sarà possibile raccogliere.
Con qualche eccezione, di solito in questa fase i pistilli diventano arancioni, il che significa che la pianta non sta più creando nuove cime. In questa fase del ciclo di fioritura della cannabis, i tricomi passano da chiari ad ambrati, man mano che i livelli di THC aumentano.
Un coltivatore esperto sa che durante questa fase di fioritura della cannabis la pianta è molto sensibile.
Una volta arrivati al momento del raccolto bisognerà lavare le piante sostituendo le sostanze nutritive con acqua a pH bilanciato. A seconda della durata del ciclo di fioritura della cannabis, si dovrà risciacquare per una o due settimane prima del raccolto previsto.
Ti ricordiamo comunque che in Italia, almeno per ora, è vietato il consumo a scopo ricreativo, di canapa e dei prodotti da essa derivati, come i pre rolled cbd, o l’olio. Perciò se vuoi acquistare la canapa light, è importante farlo con coscienza.
Leggi anche: Il Rick Simpson Oil (RSO): che cos’è e funziona davvero?
Conclusioni
In questo articolo abbiamo cercato di offrire una panoramica in merito alla fase di fioritura della cannabis a puro scopo informativo.
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Ti aspettiamo!