Modificato il: 24/06/2023
APPROFONDIMENTO SUI PRINCIPALI METODI DI PRODUZIONE DELL’HASHISH E DELL’HASHISH LEGALE
L’hashish è un derivato della cannabis che, solitamente, si presenta sotto forma di panetto o di sfera e che può avere diverse consistenze e colori.
Incuriosito da questo prodotto è probabile che anche tu, come tante altre persone, ti sia chiesto come sia possibile ottenerlo a partire dalle piante di cannabis.
Come viene fatto l’hashish?
Forse tramite la spremitura della pianta?
Assolutamente no! I metodi di realizzazione sono ben altri.
Continuando a leggere potrai scoprire quali sono le principali tecniche di produzione di questo derivato della cannabis e come viene realizzato l’hashish al CBD, l’unica versione di questo prodotto acquistabile legalmente in Svizzera.
Come si produce l’hashish? Ecco i metodi più diffusi in tutto il mondo
L’hashish, in gergo chiamato anche ‘fumo’, è un derivato della cannabis che ha origini antichissime.
Si tratta sostanzialmente di un concentrato di polline (o kief) che viene separato dai fiori della pianta di canapa per poi essere lavorato fino a ottenere dei panetti di un prodotto malleabile e particolarmente profumato.
Oltre agli aromi e ai profumi, ciò che rende l’hashish un prodotto speciale è l’alta percentuale di cannabinoidi in esso contenuti. In particolar modo, nella resina estratta dalle piante di canapa tradizionale prevale il THC, in quella estratta dalle piante di canapa light, invece, il CBD.
Questo significa che rispetto al consumo dei fiori di marijuana, quello dell’hashish provoca effetti molto più intensi e duraturi.
Ma, nel concreto, come viene prodotto l’hashish?
A seconda del prodotto che si vuole ottenere e della zona geografica di provenienza, per ottenere l’hashish si sfruttano prevalentemente tre tecniche:
- la setacciatura a secco;
- la lavorazione delle piante fresche;
- la ‘buble hash’ (l’estrazione con acqua ghiacciata).
Scopriamo nel dettaglio come si svolge ognuna di queste pratiche.
Leggi anche: Come viene eseguita la purificazione dell’hashish e quali sono gli effetti di questa pratica
Setacciatura a secco: una tecnica dalle origini antichissime
Uno dei metodi più antichi e più utilizzati per produrre l’hashish è senza dubbio la setacciatura a secco.
In cosa consiste?
Per ottenere l’hashish mediante questa tecnica occorre partire dalle cime di cannabis (o cannabis light) essiccate, dalle quali dovrà essere estratta la resina.
Prima di procedere, i buds di cannabis vengono anche fatti congelare. Se ti stai chiedendo perché, il motivo è semplice: se esposti a temperature molto basse i tricomi si separano dai fiori molto più facilmente, pertanto il processo di estrazione risulta molto più veloce e facile da eseguire.
Non appena i fiori sono pronti, vengono sfregati sopra un setaccio posizionato sopra un contenitore che, grazie a quest’operazione, si riempirà di polline o kief. Naturalmente, in ambito industriale i setacci sono molto grandi e al posto dei contenitori ci sono delle grandi vasche.
Una volta estratta tutta la resina, questa verrà riscaldata e pressata sopra delle apposite piastre, in modo che si possano ottenere dei panetti morbidi e profumati tendenti al marrone, al verde scuro o al verde chiaro.
Setacciatura delle piante fresche: quando l’hashish viene prodotto letteralmente a mano
Oltre che dalle piante essiccate, l’hashish si può ottenere anche dalla resina fresca e il prodotto ricavato si chiama ‘charas‘.
L’estrazione della resina di cannabis fresca è tipica dell’India ma, per via del successo dell’hashish ottenuto, è stata sfruttata anche in tante altre località del mondo (perfino per produrre l’hashish legale).
Vediamo, dunque, in che cosa consiste.
Dopo aver tagliato le cime di cannabis dalle piante fresche, queste vengono strofinate tra le mani, in modo che la resina possa aderire a esse.
Man mano che sul palmo delle mani e sulle dita si sarà depositato uno strato di resina, questo potrà essere staccato tramite un apposito attrezzo, in modo da poterlo lavorare fino a ottenere delle morbide e profumatissime sfere di prodotto.
Dopo questo procedimento non resta che far maturare le sfere di charas, finché non diverranno di un colore molto scuro (quasi nero).
Bubble Hash (o Ice Wax): la tecnica di produzione dell’hashish più recente
Oltre alle due tecniche di cui abbiamo parlato nei paragrafi precedenti, dagli anni ’90 in poi si è iniziato a produrre l’hashish sfruttando anche un’altra tecnica: si tratta della Bubble Hash o Ice Wax.
In cosa consiste?
Per produrre l’hashish con questa tecnica occorre congelare le cime di cannabis e munirsi di uno strumento chiamato Bubble box (un sistema composto da setacci sovrapposti, dotati di maglie sempre più fitte).
Per iniziare, si immergono le cime congelate in acqua freddissima, poi si filtra quest’acqua con il Bubble box: in questo modo è possibile raggruppare tricomi di diverse dimensioni perfettamente puliti e privi di sostanze vegetali.
Dopo questa fase è importante eliminare tutta l’umidità, aiutandosi anche con della carta o dei tessuti assorbenti, per poi riporre il prodotto ottenuto in un luogo fresco ad essiccare per qualche settimana.
Come viene fatto l’hashish legale?
L’hashish legale, ossia l’hashish privo di THC (tetraidrocannabinolo), oltre che dalle piante di canapa light si può produrre anche in un altro modo.
Per essere certi che nel prodotto ottenuto non ci siano tracce di sostanze psicotrope, si estrae la resina da specie vegetali diverse dalla canapa e a questa, oltre agli aromi e ai profumi speziati tipici dell’hashish, si aggiungono cristalli di Cannabidiolo puro.
In questo modo si ottiene un prodotto acquistabile legalmente anche in Europa (in Svizzera solo la marihuana legale), che non ha nulla da invidiare all’hashish puro estratto dalla cannabis illegale.
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Per concludere
Se hai dedicato qualche minuto alla lettura di questo articolo, ora anche tu conosci i principali metodi di produzione dell’hashish.
A seconda della zona geografica o del prodotto che si vuole ottenere si utilizza una tecnica o l’altra, mentre per produrre l’hashish legale, che puoi acquistare anche nel nostro store Justbob, si sfrutta prevalentemente l’ultima di cui abbiamo parlato.
Dopo questo approfondimento, se ami collezionare cime di cannabis o alcuni derivati della pianta (come l’olio di CBD), ti invitiamo a fare visita al nostro cannabis light shop.
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