Modificato il: 11/01/2024
CHIARIMENTI SULLA FILIERA DELLA CANAPA: SCOPRIAMO QUAL È IL SUO RUOLO E COME VIENE REGOLATA
Nella produzione della cannabis light, uno degli aspetti più importanti è la certificazione della filiera della canapa.
Proprio per questo motivo, a livello svizzero, le istituzioni si sono fortemente battute per la realizzazione del Consorzio Nazionale che ha l’obiettivo di tutelare questo settore, che ricordiamo è considerato legale nel nostro Paese, puntando sulla tracciabilità dei prodotti e sull’acquisizione, da parte delle aziende produttrici, di tutte le certificazioni necessarie.
Questa iniziativa è di fondamentale importanza anche per una maggiore tutela del consumatore.
Infatti, le aziende produttrici di canapa light devono attenersi a regolamenti precisi e definiti che saranno, presto, normati a livello legislativo tramite appositi decreti. La filiera della canapa, quindi, si sta organizzando in modo migliore grazie anche alla collaborazione di operatori di ogni settore, così come avviene in qualsiasi altro comparto produttivo.
La filiera della canapa ha dimensioni molto vaste. A livello industriale, infatti, può essere sfruttata per diversi ambiti come quello tessile, cosmetico, agroalimentare, edile e molto altro ancora.
La nascita del Consorzio, quindi, oltre ad avere una funzione di difesa per i produttori, divisi in tante piccole aziende, consente anche al consumatore di ricevere un prodotto controllato, certificato e, soprattutto, di qualità sia che si tratti di semi che di olio, alimenti o altro ancora.
Come distinguere la cannabis light proveniente da filiera della canapa certificata
Quando acquisti canapa light, o altri prodotti come l’olio cbd, è importante che tu sappia distinguere un prodotto di alta qualità da uno scadente, per evitare di imbatterti in rischi legali derivanti da un prodotto non certificato.
Le aziende produttrici e i coltivatori stanno cercando di mantenere un alto standard qualitativo, anche tramite un contenuto elevato di CBD. Molte aziende, poi, si stanno sempre più indirizzando verso un tipo di produzione biologica che non fa uso di pericolosi pesticidi e altri componenti chimici, così da garantire a tutti i consumatori una cannabis di qualità garantita.
Da cosa nasce questa attenzione per chi controlla la filiera?
In seguito a recenti test a campione su alcuni prodotti a livello mondiale, è stato appurato come alcune aziende produttrici non rispettino quanto riportato sulle etichette.
Infatti, gli ingredienti analizzati non corrispondono, spesso, a quanto dichiarato sulle confezioni. Uno degli elementi più evidenti è l’errata concentrazione dei principi attivi riportati in etichetta.
Questo dato deve farti comprendere, ancor di più, come sia fondamentale, per l’industria della canapa, attenersi alle certificazioni e alle normative vigenti. L’utente deve essere messo nelle condizioni di poter scegliere un prodotto di qualità e realmente adatto alle proprie esigenze.
Altro aspetto fondamentale di cui devi tener conto è l’informazione riguardo la tracciabilità degli ingredienti di base che le aziende utilizzano. Questo ulteriore controllo serve a evitare di imbattersi in erba light potenzialmente contaminata.
Ma come si fa a riconoscere una canapa sativa di qualità?
A partire dalle infiorescenze fino ai derivati, la filiera della canapa è basata su un tipo di coltivazione che possiede delle caratteristiche ben distinte. Se collezioni questo prodotto, quindi, devi imparare a riconoscerne i tratti distintivi così da assicurati l’acquisto di una cannabis light di elevata qualità.
Una caratteristica da tenere in considerazione sono i cristalli sulla superficie dei calici e delle foglie. Controllandoli avrai la possibilità di notare la presenza dei tricomi, che permettono la formazione del Cannabidiolo, e dei terpeni che ne determinano sapore e odore.
Quest’ultimo aspetto è fondamentale, infatti se si sentirà un odore sgradevole, simile al fieno, si avrà a che fare con una canapa proveniente da una filiera di bassa qualità e non controllata.
Al contrario, un odore fruttato e dolce indica una cannabis light da coltivazioni trattate in maniera adeguata e con filiera controllata.
Anche il tatto aiuta a percepire la qualità. Quando tasti una cannabis light di livello elevato devi sentire morbidezza e compattezza, caratteristiche che indicano un buon grado di umidità e presenza di tricomi.
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L’importanza delle certificazioni all’interno di una filiera controllata
Gli agricoltori che posseggono la licenza per poter coltivare canapa devono acquistare i semi da una precisa e dettagliata lista fornita dall’Unione Europea.
Questi semi, infatti, posseggono un quantitativo di THC non superiore allo 0,2% nell’ Unione Europe, inferiore all’1% in Svizzera.
Inoltre, la licenza fornita agli agricoltori consente loro di poter piantare la cannabis legale, di raccoglierla e di procedere all’essiccazione sotto forma di biomassa agricola.
A differenza dell’Europa, in altri Stati, come gli USA, questo modello è più flessibile. Infatti, non esiste una lista definita di sementi e ci sono meno restrizioni riguardo il contenuto dei vari componenti (il THC ha un limite dello 0,3%).
Il controllo della filiera prevede che la pianta, dopo essere stata trasformata in biomassa, debba subire degli attenti test che consentano di poter rilevare la possibile presenza di sostanze nocive come metalli, insetticidi e pesticidi. Inoltre, in questa fase vengono rilevati anche i livelli di cannabinoidi. Se la coltivazione supera i vari controlli, l’agricoltore è libero di vendere la biomassa che potrà essere destinata a diverse lavorazioni e utilizzi.
Se collezioni questo prodotto, quindi, è importante che tu conosca l’importanza di questi test che certificano la filiera della canapa.
Grazie ai test microbiologici, infatti, si può avere la certezza di acquistare un prodotto privo di tossine, batteri, muffe, metalli e altri prodotti pericolosi. Inoltre, vengono anche certificati e garantiti i livelli dei principi attivi contenuti all’interno della cannabis light.
Ma quali sono le certificazioni che chi coltiva canapa deve possedere?
Innanzitutto, è fondamentale ottenere le certificazioni “GAP (Good Agricultural Practice)” e “GHP (Good Handling Practices)”. Queste consentono di avere la certezza che il prodotto sia stato realizzato, confezionato e conservato in modo sicuro e che siano state rispettate le norme e le pratiche relative alla sicurezza alimentare.
Se la coltivazione di canapa, invece, è indirizzata a uso farmaceutico, si dovrà ottenere la certificazione “GMP (Good Manufacturing Practice)” che si riferisce all’accordo sugli standard di qualità. Possedere questa documentazione significa ridurre i rischi legati alla produzione di farmaci di bassa qualità. Invece, se la canapa è destinata alla vendita come marijuana light, non serve possedere questa certificazione dato che il settore non la richiede.
La certificazione “CRM (Materiali di riferimento certificati)” serve a garantire un alto livello di tracciabilità. Adattando questo test alle diverse Leggi statali in materia di cannabis, i laboratori potranno dare maggiori garanzie riguardo la sicurezza dei prodotti.
Un grande vantaggio della filiera della canapa: è biologica ed ecosostenibile
La produzione della canapa offre diversi benefici ambientali rispetto ad altre colture agricole.
Uno di questi è il suo essere totalmente ecosostenibile. Non vengono utilizzati, infatti, pesticidi o fitofarmaci. Una filiera certificata inizia dall’analisi, dal controllo e dalla pulizia del terreno. Si tratta di una filiera naturalmente biologica che non provoca danni e conseguenze sull’ambiente, così come sulla salute dell’uomo.
Per la coltivazione della canapa serve poca acqua e spesso basta anche quella piovana. Inoltre, la canapa è in grado di assorbire anche polveri sottili e può pulire terreni contaminati.
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L’importanza della certificazione della filiera anche nei derivati
La filiera certificata e la legislazione sulla cannabis light sono di fondamentale importanza anche per quanto riguarda l’hashish legale e l’olio al CBD.
La garanzia di un prodotto certificato è di fondamentale importanza per garantire ai consumatori un prodotto che rispetti determinate caratteristiche e non presenti principi attivi dannosi. Infatti, il controllo della filiera è fondamentale per evitare che questo tipo di mercato venga gestito da figure con scopi illeciti.
Questo fa intuire quanto sia importante la legislazione sulla cannabis light che può aiutare a ridurre al minimo la vendita illegale della marijuana. A supporto di questa tesi ci sono i dati che indicano come, negli ultimi anni, si sia drasticamente ridotto il numero di piantine coltivate in maniera illecita.
Regolando nel modo migliore la sua vendita e la sua produzione, sarà possibile contrastare, in maniera sempre più forte, i traffici illegali della marijuana e dare un netto taglio al mercato nero.
Questa lotta è importante soprattutto per la tutela dei più giovani, spesso ignari delle conseguenze di assumere prodotti non controllati e non provenienti da una filiera certificata.
Dopo questo breve approfondimento, ti invitiamo a fare visita al nostro cannabis light shop.
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